Descrizione del percorso: iniziare la salita vicino alla chiesa, in cima svoltare a destra e prendere il primo sentiero a sinistra. All’incrocio proseguire diritti e poi svoltare nuovamente a sinistra seguendo l’indicazione “Telefonsteig” (segnavia n. 521). Rientro con la funicolare. Variante: punto di partenza “C”, dalla stazione a valle della funicolare: proseguire a destra passando davanti alla chiesa di S. Antonio, 500 metri più avanti attraversare il ponte, salendo svoltare a sinistra e subito dopo di nuovo a sinistra. In cima, una volta raggiunte le ultime case, seguire le indicazioni per “Alter Mendelsteig” (segnavia n. 521 M). Questa salita, a metà percorso, si immette nel sentiero “Telefonsteig”. Nota: questa escursione può essere percorsa anche al contrario, ovvero partendo dal passo Mendola subito dietro all’ex hotel “Kalterer Hof”.

Dopo la salita da Caldaro, un breve tratto sulla strada della Mendola ed un lungo percorso sterrato inizia il trail: inizialmente aspro, sassoso e in discesa, richiede la massima concentrazione anche agli esperti. Ma già dopo 300 metri, finito il ripido canalone, si gira a destra imboccando un sentiero stretto e piatto che si snoda nel bosco con qualche stretta serpentina.

È un tratto fluido, “flow” come si usa dire in gergo, che consente di serpeggiare sul fondo spesso coperto dal fogliame. Il divertimento è assicurato!

Terminato questo fantastico trail, si giunge a una strada sterrata, che dopo l’attraversamento della galleria della funicolare della Mendola, si ricongiunge a un altro sentiero. Dopo una serpentina pianeggiante o in leggera salita lungo il pendio, si arriva a un’altra strada sterrata, indicata come Alta Via (Höhenweg), che porta alla stazione forestale. Da qui si diramano stupendi sentieri boschivi in salita e in discesa.

Il percorso, inizialmente asfaltato, scende poi al lago di Caldaro – in estate un chiaro invito alla sosta con bagno. Dopo essersi rinfrescati si riprende la pista ciclabile e si affrontano gli ultimi, 180 metri di dislivello verso Caldaro. L’escursione si conclude in piazza Principale, con un ottimo bicchiere di vino locale.

Varianti
-Punto GPS 14: da qui si prosegue seguendo la strada della Mendola per arrivare agli itinerari 16 Penegal o 17 Malga Romeno

Per il sentiero del vino di Caldaro si parte dal parcheggio di piazza Rottenburg. Da lì si sale a destra per via Mendola, poi a sinistra in via Maria von Mörl, al cui termine si prosegue a sinistra lungo la strada principale, infine si svolta a destra per un tratto di via Europa e di nuovo a destra in via Barleit. Si prosegue sul sentiero n. 12 in direzione del Lago di Caldaro fino al maso Barleiterhof. A quel punto si continua sul sentiero n. 12A e lo si segue fino a San Giuseppe al Lago, frazione di Caldaro. Si attraversa il torrente e si prosegue per la Strada del Vino, poi si gira a sinistra e si continua per un tratto della strada principale fino alla fermata dell’autobus. Qui si prosegue a destra sulla strada fino al lago. Al parcheggio si gira a sinistra in direzione del lungolago n. 3 e lo si percorre. Dopo il ristorante Geier si continua sul n. 3, che conduce attraverso i vigneti fino al punto di partenza a Caldaro. In alternativa è possibile percorrere il sentiero del vino anche in direzione di Pianizza di Sopra.

Descrizione del percorso: seguire il sentiero n. 500 fino al rifugio Mezzavia e quindi proseguire fino alla malga Romeno e oltre fino a Cima Roen. Meravigliosa vista panoramica sulle Dolomiti e sul Gruppo dell’Ortles. La vegetazione alpina fiorisce alla fine di giugno. Variante consigliata: alla malga Romeno svoltare a sinistra verso il rifugio Oltradige (segnavia n. 10) e raggiungere Cima Roen attraverso la ferrata (segnavia 23). (Solo per escursionisti esperti e che non soffrono di vertigini!) Tempo supplementare per la variante: 45 minuti.

Descrizione del percorso: raggiungere l’hotel “Kalterer Hof”, da lì attraversare la strada statale della Mendola e salire il pendio boscoso seguendo il segnavia n. 500 fino a Cima Penegal (1737 m). Vista mozzafiato sulle Dolomiti ed il Gruppo dell’Ortles.

Dal parcheggio sopra i laghi raggiungiamo il lagopiccolo su sentiero 1A e lo costeggiamo in senso orario.Arrivati all’estremità paludosa abbandoniamo ilpercorso circolare e proseguiamo verso il lago grandeche costeggieremo tenedoci sulla sinistra. Raggiuntal’estremità opposta attraversiamo i canneti sfruttandoil ponte di legno e infine svoltiamo a destra.Percorriamo la passeggiata fino alla fine del parcheggiodove sulla sinistra un sentiero risale verso il nostropunto di partenza.

Il percorso si snoda partendo dal vecchio tracciato ferroviario dell’ex strada per la Val di Fiemme; con una pendenza inferiore al 6% si copre un dislivello di circa 800 metri.

La linea ferroviaria che portava da Ora a Predazzo fu costruita durante la prima guerra mondiale dai prigionieri russi per trasportare truppe e materiali dalla Valle dell’Adige alla Val di Fiemme verso il fronte. Dopo la guerra, prima di essere dismessa negli anni Sessanta a causa della scarsa redditività, la piccola ferrovia era adibita soprattutto al trasporto di legname e di passeggeri. Ciò che ne rimane oggi è un percorso ben strutturato definito “ex ferrovia”. Poiché le strade ferrate non possono affrontare pendenze superiori al 5-6%, oggi il tratto rappresenta una pista ciclabile ideale: si copre il dislivello dolcemente e la salita risulta piacevolissima.

All’altezza di Fontanefredde si abbandona il tracciato ferroviario per percorrere un breve tratto in salita sulla strada che conduce a Trodena fino a raggiungere una breve e ripida rampa parzialmente lastricata che porta alla Malga Cislon.

La discesa lungo il sentiero numero 1 presuppone una buona tecnica di guida. Attraverso tratti boschivi in salita, in parte anche ripidi, si giunge a un punto panoramico con un bell’affaccio sul lago di Caldaro, il massiccio della Mendola e il Monte Penegal. Qui il sentiero diventa particolarmente ripido, ricco di serpentine ed obbliga ad affrontare un breve tratto a piedi prima di ritrovare percorsi boschivi più dolci.

Sopra Egna si incrocia nuovamente il tracciato ferroviario e si prosegue verso il centro storico della graziosa cittadina di origine medievale. Infine si rientra a Caldaro lungo la pista ciclabile. Qui di pomeriggio soffia spesso un forte vento proveniente da sud che facilita il rientro.

Varianti
– Al punto GPS 55 è possibile seguire il tracciato ferroviario ed il tour 21 Passo Oclini.
– A Trodena, al punto GPS 66, è possibile girare a sinistra e ricongiungersi agli itinerari 14 Kanzel o 20 Corno di Trodena.

Descrizione dell’itinerario: dal parcheggio del GEOMuseo di Redagno si imbocca il sentiero W, anche chiamato sentiero Zirmer; lungo il percorso si aprono imponenti scorci sulla gola del Bletterbach. Si segue il sentiero fino ai Prati Lahner, li si attraverso seguendo la forestale e si prosegue lungo il sentiero Zirmersteig, oltrepassando macchie di pini mughi e pietraie fino a raggiungere la cima del Corno Bianco, con i suoi profondi dirupi sul versante ovest. Dalla vetta si gode una vista davvero mozzafiato: le cime delle Dolomiti, le Alpi Sarentine, il Gruppo di Tessa e il Gruppo di Brenta.{MQ}Dopo essersi riposati si può intraprendere la discesa: si imbocca il sentiero che porta in direzione sud al Passo Oclini e da qui si segue il segnavia n. 7 che, attraversa morbidi prati, ritorna al punto di partenza.

Da piazza Municipio nel cuore di San Michele-Appianoseguiamo la marcatura n. 22 “Überetscher Spazierweg”fino all’imbocco del percorso pedo-ciclabile cheprosegue fino al paese di Caldaro. Alla fine del percorsotroviamo una vecchia locomotiva a vapore oltre ad unafontanella pubblica, dove possiamo dissetarci prima diripercorrere il percorso al contrario per ritornare alpunto di partenza.

Il sentiero che porta alle rovine di Castelchiaro parte direttamente dal Lago di Caldaro e conduce direttamente alla rovina attraverso il sentiero nr. 13, inizialmente piuttosto ripido. La rovina può essere visitata dall’esterno. Con i sentieri nr. 13 e 13A si conclude l’escursione circolare sul Monte di Mezzo e si ritorna al punto di partenza al Lago di Caldaro per il sentiero nr. 13. 

Il Castelchiaro è la rovina di un castello che fu costruito nel XIII secolo sopra il Lago di Caldaro dai signori di Rottenburg, nel Comune di Vadena. La fortezza era ben protetta dalla posizione e la suggestiva parte divisoria. Dopo il 1610, il Castelchiaro è rimasto vuoto e gradualmente cadde a rovina. Oggi la rovina è liberamente accessibile, all’interno sono visibili i resti ben conservati dalla costruzione, il corridoio e gli affreschi del XV secolo.