Già a otto anni ha scoperto il proprio amore per i fornelli in compagnia della mamma e della nonna.
Il suo percorso si è snodato passando, tra gli altri, per il ristorante Tantris a Monaco di Baviera, dove ha lavorato sotto lo chef Hans Winkler, per l’Hotel Ritz a Parigi e anche per l’Hotel Castel a Tirolo e per l’ArtHotel Cappella in Alta Badia.
Il cuoco di Rodengo, ha imparato anche l’arte della cucina dietetica, da cui la sua predilezione per la leggerezza.
Dopo numerose tappe sia in Italia che all’estero, è stato ammesso alla corporazione internazionale della Gilde der Confrérie de la Chaîne des Rôtisseurs.
Nonostante abbia volato alto, lo chef Widmann rimane con i piedi per terra, credendo nel lavoro di squadra, nelle relazioni sociali e nell’insegnamento. Proprio per questo è stato insignito dall’Associazione Altoatesina dei Cuochi del riconoscimento di formatore dell’anno.
Il suo motto: «Ciò che si dà, prima o poi ci torna indietro».