Le prime tracce di insediamento risalgono al Neolitico, cioè al IV millennio a.C. Da allora la collina è stata continuamente colonizzata o almeno visitata. Oltre a reperti come punte di freccia, coltelli, fermagli di indumenti e vari utensili, sono state trovate numerose fondazioni di case e un luogo di culto dell’Età del Ferro del IV-II secolo a.C., che ci danno un’idea della vita e dei culti degli antichi abitanti.
Un mistero sono anche le numerose incavi circolari nella roccia, le cosiddette coppelle, in quanto la loro funzione non è stata ancora chiarita. Inoltre è sconcertante una bella spirale incisa nella roccia, ora a malapena visibile. Si trova su una lastra di roccia levigata dal ghiacciaio vicino allo stagno di Narano (Narauner Weiher) direttamente sul sentiero per la collina di Sant’Ippolito.
Oggi, la piccola chiesa di Sant’Ippolito, menzionata per la prima volta nel 1288 ma certamente più antica, domina la cima della collina. Dimostra quanto questo luogo conservò la sua attrazione mistica per la gente anche in epoca cristiana, anche se altri rituali presero piede.
Uno di questi importanti rituali era certamente l’usanza di di suonare la campana a distesa alle prime avvisaglie dei temporali, il cui compito spettava al sacrestano di Sant’Ippolito. Durante i forti temporali estivi, tuttavia, la natura esposta della collina portò ripetutamente ad incidenti, motivo per cui la chiesa di Sant’Ippolito fu soprannominata “Zum bösen Segen” (“Alla maligna benedizione“). Nel 1925 una coppia di sacrestani fu uccisa da un fulmine, cosa che è ricordata da una targa commemorativa all’interno della chiesa.
Che sia dovuto alla posizione solitaria della collina, alla sua lunga storia o alla vastità che vi si può vedere, non c’è dubbio che la collina di Sant’Ippolito con la sua chiesa possiede un’aura speciale che invita alla contemplazione interiore e la rende un luogo di energia spirituale.
È anche per questo che nel 2010 è stato costruito il Cammino di Riflessione al Rosario Luminoso e in memoria di Papa Giovanni Paolo II, che porta dal parcheggio ai piedi della collina alla chiesa.