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Settequerce – Rudere Greifenstein (Sauschloss)
Terlano, Bolzano & dintorni
Descrizione
In posizione dominante sopra Settequerce si scorgono le rovine del castello di „Greifenstein“. Nominato per la prima volta nel 1159 fu coinvolto nella lotta fra il conte del Tirolo ed il vescovo di Trento nel 1275/1276 e distrutto. La sua ricostruzione nel 1334 &egra...

In posizione dominante sopra Settequerce si scorgono le rovine del castello di „Greifenstein“. Nominato per la prima volta nel 1159 fu coinvolto nella lotta fra il conte del Tirolo ed il vescovo di Trento nel 1275/1276 e distrutto. La sua ricostruzione nel 1334 è dovuta ai signorotti di Greifenstein, ma nel 1348 Greifenstein fu ancora distrutto da un incendio. In seguito, ricostruito nel 1363, passò ai signori di Starkenberg. Nel 1420, quando una parte della nobiltà tirolese si oppose al duca Federico d’Austria questo ordinò l’assedio del castello e l’affamamento. Fra i nemici del duca vi fu anche il trovatore Oswald von Wolkenstein. Questo compose agli assediatori un inno alla battaglia, nel quale si burlò di loro. Le forze del duca non riuscirono a conquistare il castello di Greifenstein, ma intanto la lotta della nobiltà e del castellano Wilhelm von Starkenberg aveva perso ogni significato e così lo Starkenberg scomparve uscendo probabilmente dalla crepa a sud ovest del castello. Avuta l’assicurazione del salvacondotto, i 18 servi non resistettero oltre. Ora il castello di Greifenstein è in degrado. Il castello è denominato anche castello del porco, che deriva dalla leggenda dell’assedio durante il quale i diffensori hanno sofferto grande pena e ristrettezza perché le scorte erano tutte esaurite. In cantina era rimasta una sola bestia bella grassa. Uno degli uomini ebbe l’idea di non uccidere il poderoso animale, ma di gettarlo dall’alto con atteggiamento ironico e compiacente ai piedi degli assediatori. Quando questi videro una tale dimostrazione di fiducia, perdettero ogni coraggio, certi che le forze a difesa del castello potessero resistere grazie all’ingente scorta di provviste. Si ritirarono dall’assedio e Greifenstein si salvò. Dal centro di Settequerce si può arrivare a piedi al castello in 1,5 ora ca.

Dettagli

La salita inizia in centro paese; si sale la Via Romedius, passando davanti alla chiesa barocca dell’Ordine Germanico (n. 11/A). Si raggiunge in breve un gruppo di case nel bosco, passate le quali si deve attraversare il greto del torrente e quindi sul lato opposto si sale per un bel sentiero in mezzo a boschi di roverelle fino alle rovine del castello (ca. 1,5 ore). Circa a metà percorso il sentiero incontra quello che sale a destra da S. Cosma e Damiano (n. 11) (tenere bene a mente questo incrocio per quando si scende!). I ruderi di per sé sono raggiungibili solo da scalatori esperti. L’accesso ai ruderi si trova sul lato apposto (nord-ovest). Di lì si può godere di  un bellissimo panorama. Di qui si prosegue per il sentiero, inizialmente in leggera salita, per raggiungere Colonia di sotto, dove si incontra, dopo ca. 15 minuti la locanda “Noafer”.

Arrivo

In macchina DA SUD Autostrada del Brennero A22 Uscita: – Bolzano sud (svincolo per la Superstrada Bolzano-Merano) – uscita Terlano, Settequerce. DA OVEST Attraverso il Passo Resia – SS 40 Attraverso il Passo dello Stelvio – SS 38 (solo in estate). DA EST Attraverso il Passo Monte Croce (imbocco in Val Pusteria, SS 49). Attraverso la Val di Landro (imbocco in Val Pusteria, SS 49). Da Verona in ca. 1,5 ore percorrete la A22 del Brennero, prendete l’uscita autostradale Bolzano, seguendo la superstrada uscita Terlano, Settequerce.