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Itinerario archeologico Vernago – Vent (A2)
Val Senales, Merano & dintorni
Descrizione
L’escursione archeologica conduce da Vernago al Giogo Basso, con la sua splendida vista, e al Giogo di Tisa – luogo del ritrovamento di Ötzi – attraversando il confine fino ad arrivare a Vent (A).
Dettagli
Da Vernago (1711 m) si sale verso il maso di Tisa (1814 m) che domina la breve e ripida valle omonima. Si costeggia il torrente spumeggiante e dopo aver passato l’edicola dedicata a san Martino, venerato protettore degli animali domestici e dei viandanti, dopo un breve tratto si raggiunge un dosso sul quale noteremo a sinistra un cippo segnaletico. Qui ci sono i resti di una costruzione arcaica detta “il labirinto“. Una struttura in pietra del diametro di circa 4 metri composta da un corridoio a chiocciola che porta ad una piccola stanza interna dotata di una nicchia. Nella conca adiacente, ove è stata ritrovata una selce, si notano i resti di un’altra costruzione circolare in pietra, ormai completamente abbattuta, forse un antico ricovero per i pastori.

 
Ora la salita riprende lungo un ripido canalone pietroso che culmina in alcune roccette e picchi attraverso i quali il sentiero si snoda fino a raggiungere il giogo Basso ed il rifugio Similaun (3019 m), ottimo punto di osservazione verso la cima omonima ed i ghiacciai che ne discendono. Dopo esserci ristorati possiamo riprendere l’ascensione e raggiungere in poco tempo il giogo di Tisa-Hauslabjoch e l’ometto in pietra che ricorda il punto (3278 m) in cui venne ritrovata la mummia dell’Uomo venuto dal ghiaccio.

 
Inizia ora la lunga discesa verso Vent. Si raggiunge prima il rifugio Samoar (2501 m), quindi su di una comoda mulattiera si oltrepassa la capanna (2330 m) che offre ancora oggi riparo ai pastori che conducono annualmente le greggi ai pascoli estivi. Poco oltre c’è una cappelletta dedicata alla Madonna che, secondo una leggenda, sorge su di una fonte visitata dalle donne della valle di Vent in caso di malanni.Nei pressi si notano resti di costruzioni megalitiche, o perlomeno formate da grandi blocchi di pietra disposti in cerchio, tra i quali spicca un possibile menhir orientato verso la vetta del Similaun, ed una saga racconta che una volta qui c’era l’antica Vent. Proseguendo la discesa si attraversa un fitto bosco di pini mughi ove (vedi cippo segnaletico) si trova un sito archeologico scoperto di recente che starebbe a confermare una probabile, antichissima via di comunicazione attraverso la catena alpina.

 
Questo piccolo centro alpino ha mantenuto il suo carattere intimo rifiu-tando di allacciarsi ai vicini impianti del “circo bianco di Sölden”. La chiesa dedicata a san Giacomo è stata ricostruita per l’ennesima volta dopo essere stata ripetutamente distrutta dalle valanghe, ed è, dopo quella di Obergurgl, la seconda parrocchia per altezza di tutta l’Austria.
 
Arrivo

Naturno – Val Senales – Vernago