Con ogni proabilità simultaneamente alla fondazione della città di Glorenza, a sud delle mura sorse una zona artigianale. Accanto al commercio, infatti, si voleva garantire al nuovo insediamento urbano una seconda fonte di sostentamento. A questo scopo, nelle immediate vicinanze del vecchio ponte sull’Adige si derivò dal fiume una gora che servì d’allora in avanti (al più tardi a partire dal 1330) quale fonte di energia per il mulino cittadino. L’importanza una volta attribuita all’arte dei mugnai é dimostrata dal fatto che essi disponevano di un proprio ordinamento artigiano (al più tardi a partire dal 1615) e che in epoca barocca vi era una confraternita dei molitori. Il mulino cittadino, ripetutamente distrutto e danneggiato nel corso dei secoli, é sempre stato ricostruito. Corrispondeva all’interesse pubblico, infatti, poter contare su un mulino funzionante. L’attuale proprietario ha sostituito la ruota del mulino e, nel anno 2004, ha completamente restaurato l’intera struttura.