Quanto spazio vitale lasciamo alla natura? Fino alla metà del XX secolo, il delta fluviale del Valsura era ancora un paradiso naturale di oltre 100 ettari inserito nella Val d’Adige sempre più intensivamente coltivata. Ramificazioni laterali del Torrente, banchi di fango e ghiaia, laghetti, boschi ripariali e torbiere offrivano ripari sicuri ad una straordinaria varietà di sepcie animali.
Un tempo la Val d’Adige era un immenso paradiso naturale, ricco di pozze, boschi e zone palustri. L’uomo si teneva a debita distanza dalle paludi e preferendo costruire i suoi insediamenti su alture, colline e montagne, anche a causa delle frequenti inondazioni.
Se ancora alla metà del XX secolo oltre 100 ettari di terre al delta del Valsura erano inutilizzati, successivamente si innescò un inarrestabile processo di industrializzazione sullo sfondo del miracolo economico italiano, che rischiò di spezzare il delicato equilibrio di quest’area. Alla fine degli anni 70 si verificò un’inversione di tendenza e ciò che era rimasto del delta del Valsura venne dichiarato biotopo protetto.
Oggi il delta del Valsura nell’area di Lana misura 32 ettari ed è un rifugio preziosissimo per oltre 230 specie di uccelli, tra cui 50 diversi uccelli da cova, oltre che per anfibi, colubridi, pesci e insetti acquatici, nonché numerose piante rare.
Suggerimento
Se passi lungo la parte accessibile al pubblico del delta, puoi fermarti vicino agli stagni e alle brughiere e ascoltare innumerevoli specie di uccelli e rane!
Una visita è possibile tutto l’anno!